Fiori di Bach

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fiori di bach o fiori dell'anima

Fiori di Bach: Funzionano o sono soltanto placebo?

Cosa sono i Fiori di Bach e il Rescue Remedy: vera terapia o suggestione?

Oramai noti a tutti, i fiori di Bach, sovente conosciuti come fiori dell’anima, sono assurti, grazie alle promesse dei loro sostenitori, a panacee universali dei “mali che affliggono l’anima”. Al punto tale che è nata una nuova “disciplina” chiamata “floriterapia”, che nulla ha in comune con la fitoterapia, dato che quest’ultima richiede la presenza di una fitocomplesso costituito da una molteplicità di principi attivi misurabili e quindi titolabili. La fitoterapia necessita anche di costanti conferme scientifiche e sofisticate ricerche mirate allo studio della farmacodinamica degli stessi principi attivi presenti in una qualunque specie officinale.

Ma, prima di vedere di cosa si tratta, e se i fiori di Bach funzionano davvero, è necessario fare una premessa relativa alle circostanze che hanno portato un ignoto medico inglese alla “scoperta” delle proprietà dei fiori oggi conosciuti come rimedi del dott. Bach, dopodiché accenneremo alla geniale invenzione di quel rimedio d’emergenza conosciuto come Rescue Remedy.

Intorno alla fine della prima guerra mondiale, al dott. Bach viene diagnosticato un cancro alla milza con inizio di metastasi al fegato e, a seguito di questa diagnosi e del conseguente intervento subito, si dedica anima e corpo ai suoi studi. Il risultato di questo suo atteggiamento positivo verso la vita fu la regressione della malattia.

 

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Fiori di Bach: funzionano davvero, ma non vi spiego come…

Grazie alla temporanea guarigione, Bach si convinse che il desiderio profondo di vivere poteva sortire effetti curativi inaspettati e inimmaginabili. A dire il vero, la sua intuizione, personalmente, non la trovo affatto sciocca anzi, negli anni mi sono convinto di quanto sia importante l’atteggiamento verso la vita, compreso quello di relazione, nel superamento di un gran numero di patologie.

Oramai molti medici prendono sul serio questa componente nei meccanismi di guarigione ed auto-guarigione da certe malattie. A onor del vero è anche necessario ricordare che tale intuizione essendo già stata partorita almeno 3 secoli prima della nascita di Bach, non può essere ricondotta alle sue osservazioni.

Se Bach avesse seriamente indagato questo aspetto, anziché dedicare il proprio tempo alla ricerca di emozioni generate dai fiori, sarebbe entrato nella storia come scienziato, anziché come padre di una delle teorie più sconclusionate di tutti i tempi, anticipando di qualche decina di anni la medicina psicosomatica, che vanta ben altri padri fondatori come Franz Gabriel Alexander, Reich ed altri.

Piante officinali come l’iperico funzionano a livello emozionale, non solo perché i sui effetti superano abbondantemente quelli del placebo, ma anche perché il meccanismo d’azione dei suoi principi attivi è oramai noto e documentato e la somministrazione come preparato fitoterapico prevede un dosaggio ponderale e non assunzione di brandy diluito in acqua.

Ma guarda caso, questa specie botanica non compare nella lista del dott. Bach. Tuttavia gli uomini di fede asseriscono che i fiori di Bach funzionano, sebbene molti di loro, affetti da conclamata depressione, ricorrano successivamente ai farmaci o, nella migliore delle ipotesi, all’iperico; personalmente ne conosco a decine!

La nascita della Floriterapia

Successivamente, attratto dalle teorie di Hahnemann (padre dell’omeopatia), convinto che curare il malato fosse la priorità rispetto alla cura della malattia, si prodigò nella ricerca di una terapia che fosse in grado di correggere quegli aspetti della personalità umana che, a suo avviso, avrebbero potuto un giorno rivelarsi come la causa principale di una o più malattie.

Abbandonando la sua formazione positivistica dovuta agli studi di medicina, diresse il suo interesse verso lo studio dei fiori, ritenuti da Bach una manifestazione reale del Divino e capaci di modificare nel profondo quegli stati emozionali che portano ad ammalarci. Naturalmente non è dato sapere quale metodo rigoroso utilizzasse Bach per stabilire quali fiori possedessero la capacità di correggere le emozioni di una specifica personalità, anziché di un’altra.

C’è chi sostiene che fosse solito frequentare molti giardini alla ricerca dei fiori che egli avrebbe personalmente saggiato, con successiva annotazione delle emozioni che ciascuno di essi avrebbe prodotto in lui. In questo contesto maturò la convinzione che i fiori da lui selezionati possedessero le proprietà di cui era alla ricerca.

Sovente da qualche collega erborista mi sento redarguire: “guarda che i fiori di Bach funzionano, tu sei l’unico erborista a non crederci!”. In effetti quando si parla di terapie o rimedi naturali destinati a migliorare la salute e quindi la vita altrui, preferisco preservare l’atto di fede al Divino, e non certo a chiunque asserisca di aver scoperto qualche proprietà mai dimostrata, peraltro attraverso metodi a dir poco degni di un produttore di elisir di lungavita.

Per dirla in breve, prenderò l’esempio di mio suocero, il quale è venuto a mancare oramai da molti anni. Egli sosteneva che assumere una tazzina di caffè subito prima di coricarsi gli conciliasse il sonno. Si era convinto di questo e in effetti non soffriva d’insonnia. Bach ha fatto la stessa cosa, ha usato il suo metro di giudizio per attribuire a dei semplici fiori, la maggior parte dei quali culturalmente disconosciuti da qualunque tradizione popolare mondiale oltre che dalla scienza, proprietà che non stanno né in cielo né in terra, spacciando la sua suggestione e le sue sensazioni al pari di un test attendibile e scientificamente probante; e adesso capirete perché dico questo…

A seguito dei suoi “studi” nessuno dei quali condotto e documentato con metodi scientifici, Bach annuncia la sua teoria dei “dodici fiori guaritori”.

 

Fiori di Bach e rescue remedy

Cosa sono e a cosa servono i Fiori di Bach e il Rescue Remedy?

 

I fiori e loro Presunte Proprietà

Elenco dei Fiori con il quale Bach esordì nei suoi annunci e trattati

• Rock Rose: per vincere il panico;
• Mimulus: contro la paura;
• Cerato: per combattere l’ignoranza;
• Scleranthus: per vincere l’indecisione;
• Gentian: per coloro che tendono al dubbio;
• Water Violet: contro il dolore;
• Impatiens: fiore di Bach per gli impazienti (da notare la correlazione);
• Agrimony: contro l’irrequietezza;
• Chicory: per la costrizione;
• Vervain: per combattere il fanatismo;
• Clematis: contro l’indifferenza.
• Centaury: per trattare la debolezza.

Ad oggi il numero dei fiori di Bach commercializzati è equivalente a 38 (39 con il Rescue Remedy), perché, evidentemente, stati d’animo come l’invidia, la gelosia, la nostalgia, il pessimismo etc, non potevano essere trattati con i soli 12 fiori proposti dal dott. Bach. Ad esempio, i sensi di colpa possono essere debellati con i fiori di pino (Pine), peraltro pressoché inesistenti tra le gimnosperme come le conifere.

Esistono persino siti web, considerati “autorevoli”, dai quali si apprende che con la lista completa dei fiori di Bach si possono sconfiggere tutti i sette peccati capitali. Ma questa è una notizia splendida, pensateci bene, dalla superbia all’accidia! Chi l’avrebbe immaginato che la nascita di quello scienziato geniale del dott. Bach avrebbe cambiato le sorti dell’uomo nel rapporto con il Padreterno? A questo punto non sussistono dubbi, se il Divino assolve tutti i peccatori che fanno uso dei fiori messi a punto per combattere i 7 vizi capitali, vuol dire che non è più necessario lavorare su se stessi per convertirsi; se le cose stanno così, vuol dire che i fiori di Bach funzionano davvero, e se funzionano è doveroso acquistarli, dato che sono in grado di migliorare la qualità dei rapporti umani!

Lista completa dei Fiori di Bach

Agrimony, Aspen, Beech, Centaury, Cerato, Cherry Plum, Chestnut Bud, Chicory, Clematis, Crab Apple, Elm, Gentian, Gorse, Heather, Holly, Honeysuckle, Hornbeam, Impatiens, Larch, Mimulus, Mustard, Oak, Olive, Pine, Red Chestnut, Rock Rose, Rock Water, Scleranthus, Star Of Bethlehem, Sweet Chestnut, Vervain, Vine, Walnut, Water Violet, White Chestnut, Wild Oat, Wild Rose, Willow, Rescue Remedy.

Concludendo: bufala o veri rimedi psicoattivi?

Lascio a voi il giudizio, perché io non ho commenti da fare, se non dire che considerarla, quella dei fiori di Bach, una teoria risibile è a dir poco un eufemismo. Se veramente qualcuno crede, al di là del business che essi sono capaci d’incrementare, che i fiori possano trasformare un indeciso cronico in un decisionista o un fanatico in una persona sobria e moderata, oppure spingere un’ignorante a trasformarsi in un erudito o in uno studente modello, allora gli faccio i miei complimenti, perché la frase biblica che Cristo rivolge a Tommaso: “beati coloro che credono pur non avendo mai visto” finalmente si compie, e magari la compie un “non credente”, come spesso ho avuto modo di constatare.

Non mi stupisce che i miei colleghi abbiano abbracciato con tanta disinvoltura questa “Pseudo Disciplina” chiamata floriterapia che nulla ha a che fare con la Fitoterapia, non solo perché i fiori di Bach “fanno cassa”, ma soprattutto a causa di lacune profonde nei confronti di una conoscenza tanto antica quanto attuale e innovativa, quella per cui, sin dai primi vagiti, l’uomo ha trovato nelle piante un alleato fedele che ancora oggi continua a sorprenderci per la miriade di molecole che riesce a sintetizzare.

Parlo del regno vegetale, le cui cellule producono sostanze chimiche indagabili e  dalle proprietà misurabili. Ragion per cui, concetti come “energia vitale” o altre sciocchezze simili possono essere applicati a qualcosa d’insondabile come la fede, e non certo a ciò che è razionale per natura e necessità, altrimenti non avremmo mai potuto godere delle proprietà dei digitalici, degli antispastici e della stessa aspirina.

Perché la floriterapia è così carica di aspettative?

Poiché nei fiori di Bach non è presente alcun principio attivo capace di correggere alcun stato emozionale, si sono creati la teoria della terapia vibrazionale. Se c’è una cosa che ho appreso dalla mia esistenza è che quando si usano termini vuoti, in quanto fuori contesto, come vibrazione, energia etc, si può avere la certezza matematica che dietro ad essi ci sia solo il nulla.

Sono persino arrivati a inventarsi un fantomatico rimedio d’emergenza denominato “rescue remedy”, ovvero, una sorta di rimedio universale, composto da cinque fiori di Bach, da impiegare nei momenti più critici, come ad esempio dover prendere una decisione ponderata. Il Rescue Remedy sarebbe in grado di salvaguardare anche il più incallito indeciso dall’errore fatale di decidere la cosa errata o non decidere alcunché.

Personalmente sono convinto che ciascuno di noi abbia il diritto di ricorrere a ciò che crede meglio per la propria salute, perciò nulla in contrario, ma che addirittura siano alcuni esponenti della classe medica a proporre simili sciocchezze, come i fiori di Bach contro l’ansia o l’indecisionismo, un tantino, lo ammetto, mi turba.

Adriano Sonnini

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